Articolo pubblicato su The work style magazine (TWSM) Nonostante il significato originale, bonus è diventato sinonimo di tutto quanto di marcio c'è nel sistema bancario, nonché la parola chiave di un cambiamento atteso, e mai avvenuto, da parte delle banche salvate con i soldi pubblici. E' naturale essere ben pagati per risultati eccezionali, ma quando Goldman Sachs viene salvata con 13 miliardi di dollari dei contribuenti, un certo grado di austerità sarebbe d'obbligo. E invece, con una competizione meno accesa e tassi quasi azzerati, la banca d'affari potrebbe spudoratamente devolvere ben 17 miliardi in bonus. Il fenomeno non si limita alle banche. Rod Bailey, CEO di ExecutiveSurf, osserva: "C'è meno concorrenza in genere. Vale la legge della domanda e dell'offerta. Molti posti di lavoro persi, stipendi più alti per chi si è salvato. Nonostante il malumore diffuso." Un analista di Deutsche Bank ci ha confidato di credere che la recessione sia finita. Le aziende hanno tagliato, in fretta e profondamente. Alleggerendosi, e beneficiando di un…
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Non sembra, ma sono già passati dieci anni da quando tremavamo al pensiero che il Millenium Bug distruggesse l’intera civiltà. Dean David, consulente IT, spiega che si è scampato il disastro grazie a un lavoro di prevenzione delle aziende sulle proprie reti interne, iniziato tre anni prima. Dieci anni dopo, guardandoci indietro vediamo che questo tempo è stato dominato dalla tecnologia e da tre aziende in particolare: Microsoft, come al solito, Apple, grazie al suo design innovativo e alla sua funzionalità e Google che, sconosciuta nel 2000, ora detta legge. Sia Forbes sia Fortune hanno eletto Steve Jobs, fondatore di Apple, l’amministratore delegato del decennio. I social network non esistevano, mentre oggi la maggior parte di noi possiede un account MySpace, Facebook, o LinkedIn. Youtube è stato lanciato nel febbraio 2005 e 18 mesi più tardi comprato da Google per 1,65 miliardi di dollari. Per la prima volta nella storia e-mail blog e Twitter, permettono a tutti di parlare con tutti e nessuno sa ancora…
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Tra gli analisti che hanno assistito alla presentazione dell'iPad molti si sono chiesti quale sia il futuro per questo nuovo oggetto del desiderio in ambito corporate. I blogger tecnici, in particolare, osservano come alcune lacune dell'anello mancante tra smartphone e laptop lo rendano totalmente inadatto all'uso in ambito aziendale. Ad esempio, l'iPad non ha capacità di lavorare in multitasking; chi scrive ha al momento (probabilmente più per una sorta di nevrosi) otto programmi aperti, e probabilmente è impensabile in ambito aziendale non poter saltabeccare di continuo dall'email al foglio elettronico o al programma di scrittura. Impossibile, almeno per ora, accedere ad una VPN, o usare Microsoft Exchange, o aderire agli standard di sicurezza delle maggiori corporation. Quanto alle capacità di navigazione, iPad funziona benissimo ma non supporta Flash; di cui, piaccia o meno, le pagine internet sono piene. La compatibilità con il mondo Office (excel, word, powerpoint) è garantita solo dalla presenza di iWork, la suite alternativa di Apple; molto più elegante, per i Mac-addict,…
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Unico. Eliana Lorena La Galleria Rubin inaugura il nuovo anno, l'11 febbraio, con un ritorno alla modalità/formula espositiva adottata fino al 2005. Due mostre: una nella sala principale e un nella project room. Unico. Eliana Lorena e nella prima sala una doppia personale intitolata Figure con variazione, due artisti a confronto. Eliana Lorena, artista e designer, espone l’opera Unico, cinquecento Barbie di colore, pezzi unici, vestite secondo le diverse tipologie e culture femminili, con abiti progettati dall'artista, realizzati con sapienza artigiana. Capi unici che vestono un corpo in serie. Quello di Barbie, un’icona forte ma anche un esempio dell'omologazione per antonomasia, Eliana Lorena riesce a darle una nuova identità. Con questo nuovo 'passaporto' Barbie diventa il feticcio attraverso il quale riflettere sulla condizione femminile nella società. Esprimendo/incarnando il rapporto delle donne con il vestire, sempre in bilico tra il voler piacere e il desiderio di proteggersi. Guido Peruz - Tutto è vanità La mostra Tutto è vanità, al Mudima il 4 febbraio è costituita da…
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Ha una formazione IT Fabrizio Bonazza, CEO di Neo Advertising Italia dallo scorso autunno. Bonazza, classe 1954, ha iniziato come responsabile marketing nella multinazionale Econocom, il cui core business è rappresentato dal noleggio operativo dei sistemi IBM. Nel 1987 fonda la filiale italiana di Tulip, gruppo olandese produttore di PC, diventandone nel 1992 Country Manager. Nel 2005 entra in Nodum - network operator attivo nel mercato del digital signage - in qualità di amministratore delegato e azionista. Nel corso di questa esperienza instaura partnership per il mercato italiano con l’americana Broadsign, provider mondiale di software per network di digital signage, entrando in contatto con il gruppo Neo Advertising, partner di Broadsign. Bonazza è stato inoltre tra i fondatori della sezione Digital di Popai, l’associazione indipendente del retail in Italia. Chi ha paura del digital signage? recitava il titolo del convegno di Popai lo scorso anno. Si trattava di una domanda provocatoria, che tiene conto del fatto che chi si occupa di digital signage viene dalla…
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It is quite rare for video games to take place in the office, so it is perhaps not altogether surprising that one of the few recent examples came to us via the
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Article originally written for The work style magazine (TWSM). Bonus in Latin means good, but the system of bonuses was held to be responsible for everything rotten in banking and, in return for being saved by their governments and taxpayers, banks were expected to herald in a new era of meritocracy. Of course people expect to be paid fairly for their efforts and there is no intrinsic problem with offering extra incentives for exceptional results, but Goldman Sachs received $13bn from the US government to prevent its demise and a certain degree of austerity was expected. The bank now faces less competition for business and can borrow at incredibly low interest rates. In return for the help it received, Goldman Sachs is planning to reward its staff with bonuses of $17bn, to howls of outrage. It is not just in banking. Rod Bailey, CEO of ExecutiveSurf, the global internet headhunting company, says: “There is less competition in general. It is basic supply and demand. There…
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Ha fondato l’azienda nel 1966 e ora lascia il timone al figlio Nicola, 29 anni; resta ancora, da consulente, con la speranza di non servire troppo per dedicarsi alla sua passione: la creazione dei prodotti, lasciandone agli altri il peso dello sviluppo. Parliamo di Carlo Vaccari, presidente di Ferplast, azienda leader di pet comfort, 90 milioni il fatturato nel 2006. Qual è il segreto di un buon rapporto tra l’imprenditore self made e il management? Non esiste una ricetta: i buoni collaboratori non li ho fatti io. Di base, chi si riconosce nella nostra filosofia resta, e può restare parecchi anni, chi non lo fa, cambia azienda. Può essere più specifico? Pretendo onestà e serietà negli affari, diffido di quelli che sono troppo a nostro favore. Per me un affare è: 60 a me, 40 alla controparte. Così sta in piedi. Un rapporto 90/10 non regge. Molti imprenditori chiedono al proprio management imprenditorialità: lo trova giusto? O è meglio che il manager si ritagli un…
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L'atmosfera era un po' mesta lo scorso dicembre a Parigi al Salone dell'immobiliare d'impresa (SIMI): il numero di metri quadri d'ufficio affittati nei primi nove mesi del 2009 è stato di appena 1,23 milioni, in calo del 32% rispetto all'anno prima. Dal punto di vista finanziario, ciò ha significato una contrazione del 48% (4,9 miliardi di euro). Le ragioni sono chiare: in tempi di crisi, tutte le aziende cercano di ridurre i costi, e per il terziario l'immobiliare è la seconda voce di spesa, dopo il personale. Per ridurre il costo per posto di lavoro dai 9.980 euro medi del 2008 (fonte Investment Property Data), ci sono due soluzioni: trovare locali meno cari o ridurre i metri quadri per addetto. Molte aziende tendono a raggruppare i siti, come Sodexho a Saint-Quentin-en-Yvelines, o a lasciare la capitale, come il Crédit Agricole che si è trasferito da Montparnasse à Montrouge. Atos ha scelto Bezons nella Val-d'Oise per ridurre di metà gli affitti; la conseguenza sarà l'aumento del…
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Tecnologia, globalizzazione e recessione si sono combinate per mostrarci come le cattive prassi nel business abbiano effetti a cascata che influenzano pesantemente noi tutti ed il mondo in cui viviamo. Le aziende sono diventati responsabili di molti mali del pianeta: il riscaldamento globale, la fame e la povertà. Per i leader mondiali che stanno rientrando ad una normalità di gestione, Andrew Simms e David Boyle hanno scritto un libro che incoraggia a pensare in maniera diversa. The New Economics: A Bigger Picture è la ricerca di un modello di business più verde e sostenibile, dove le risposte giuste si trovano nei posti più impensati. Andrew Simms è stato a capo della sezione energia e clima della New Economics Foundation. E' autore di diverse pbblicazioni sullo sviluppo e sull'ambiente, tra cui Ecological Debt: Global Warming and the Wealth of Nations. Ha studiato alla London School of Economics e ha lavorato per diverse organizzazioni internazionali. Siede nel board di Greenpeace UK. David Boyle lavora con la New…
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